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Colosseo 23 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in I sette peccati.
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    Quando si parla di grandi monumenti, di costruzioni maestose, di architettura antica ma solida, quando si parla di Storia e di Roma si parla del Colosseo la sua imponenza va al di la di ogni studio e specializzazione, il Colosseo entra nel cuore di tutti. È inevitabile ammalia tutti col suo fascino, grandi e bambini. Il Colosseo o meglio l’Anfiteatro Flavio è il monumento più imponente di Roma. Per tale ragione affrettatevi a visitarlo!!!!!!!!!!!

 

 

Vademecum di Roma 19 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in I sette peccati.
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  Roma caput mundi, la città eterna o come dir si voglia, è una meraviglia senza tempo, dalle origini ad oggi ha sempre emanato il suo fascino storico attirando visitatori da ogni punto del globo desiderosi di curiosare tra le antiche rovine, le bellezze monumentali reperibili in ogni strada, in ogni angolo, su ogni monumento, là dove si narra la sua storia millenaria è da sempre stata contornata da un popolo verace, accogliente e con la battuta pronta. Parlare di Roma elencando solo alcune tappe è sicuramente sempre molto riduttivo ma per chi dispone anche solo di un weekend è utile un “vademecum” per cogliere lo spirito della Capitale in poco tempo.

AFFRETTATEVI ROMA VI ASPETTA!!!!

 

Palazzo Madama 19 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in Avarizia.
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La storia dell’attuale sede del Senato inizia sul finire del Quattrocento, sotto il pontificato di Sisto IV, nei tempi in cui Roma da borgo medievale si apprestava a divenire una città moderna. Il terreno in cui sorge Palazzo Madama era appartenuto per quasi cinque secoli ai monaci benedettini dell’abbazia di Farfa. Questi nel 1478 lo cedettero al monarca francese che, a sua volta, donò al suo tesoriere, nonché vescovo di Chiusi, Sinulfo Ottieri di Castell’Ottieri, parte del terreno compreso fra la torre dei Crescenzi e le Terme di Alessandro, sul quale venne fondato il nucleo originario del palazzo che originariamente avrebbe dovuto ospitare i pellegrini francesi in visita a Roma. Palazzo Madama è caratterizzato da una pianta non regolare, somigliante ad un pentagono con i lati comunque molto diversi per lunghezza. L’ingresso principale, presso corso Rinascimento conduce al Cortile d’Onore, di forma rettangolare con al centro una statua in bronzo di Emilio Greco, intitolata Grande figura accoccolata del 1971. Il pavimento odierno, in marmo, ha sostituito l’originale in travertino mentre le sei colonne che costituiscono il portico, sono risalenti alla struttura originaria dei tempi di Leone X. Alla sinistra del portico si innalza la Scala San Luigi dei Francesi, sovrastata da un soffitto in legno dorato del XVI secolo recante lo stemma dei Medici e una raffigurazione di divinità marine. Il soffitto è stato collocato sopra la scala nel 1931. La scala porta al primo piano dove sono presenti vari ambienti:

 

L’Aula

L’aula è una saletta molto più piccola di quanto appaia in TV – è tappezzata in rosso (mentre in precedenza era azzurra per varie motivazioni, tutte ricollegate ai colori del vessillo di casa Savoia). Dietro la postazione del Presidente del Senato vi sono due iscrizioni, su due targhe rettangolari: una cita la forma di governo oggi vigente in Italia, cioè la Repubblica; l’altra è invece molto più antica e reca le parole con cui Vittorio Emanuele II commemorò l’unità d’Italia. Il soffitto a cupoletta è tappezzato con un panno dipinto, detto il Velario, che contiene i medaglioni con le effigi di quattro giurisperiti, delle quattro virtù civiche e delle quattro capitali dei regni preunitari.

La Buvette 

La buvette di Palazzo Madama è un’ampia sala caratterizzata da una volta decorata con fregi e figurine in stucco chiaro del 1931. Su una parete dell’ambiente è posto un bellissimo arazzo mediceo del secolo XVI, proveniente dagli Uffizi di Firenze. Di fronte figura il bancone del bar che reca una piccola statua che funge da fontanella di Vincenzo Gemito. Le altre due pareti sono arricchite da due nature morte di Luciano Ventrone: La Pausa (2002) e Il ritorno di Ulisse (2002).

La Sala Italia 

È un ampio salone adibito a funzioni di rappresentanza, creato all’inizio degli anni trenta dalla demolizione di una parete divisoria e fornito di un soffitto a cassettoni in stile moderno. Nella parte del fregio seicentesco che dà verso la Buvette, predominano figure di putti e leoni, nell’altra invece sono presenti figure femminili. La sala è arricchita da sei affreschi di carattere storico. Nell’agosto del 2003 nella sala era stata collocata la statua in legno Italia di Giuliano Vangi alta 2,35 metri e rappresenta una figura femminile, con treccine e occhi in avorio; essa fu spostata in palazzo Giustiniani. Dello stesso anno è il paesaggio marino di Piero Guccione “Il nero e l’azzurro” situato su una delle pareti corte della sala.

Palazzo Chigi 19 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in Avarizia.
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Palazzo Chigi è la sede del Governo italiano dal 1961. Palazzo Chigi si trova in un punto del centro storico di Roma tra i più conosciuti: lungo via del Corso, quasi a metà strada tra Piazza del Popolo e Piazza Venezia. L’ingresso del Palazzo è su Piazza Colonna e la bi millenaria Colonna di Marco Aurelio, che dà il nome alla Piazza, è proprio di fronte al portone. Il Palazzo, inoltre, confina su lato destro con la sede della Camera dei deputati. La storia architettonica di Palazzo Chigi attraversa più di tre secoli nel corso dei quali si sono succeduti diversi progetti e continui adattamenti alle sempre nuove esigenze del Palazzo. Quello che sarà il futuro Palazzo Chigi, all’atto dell’acquisto da parte degli Aldobrandini (1578) è un gruppo di casupole appartenenti a varie famiglie che vengono riedificate dopo essere state abbattute. A partire dal 1578 si comincia a costruire il volto di Palazzo Chigi che segue e accompagna lo sviluppo dell’intera zona. Le fasi più importanti della costruzione dell’edificio si svolgono in questi anni anche se continuano nel corso del’600; mentre gli adattamenti degli ambienti interni mutano con i proprietari che si avvicendano per tutto il secolo. Gli ultimi e definitivi ammodernamenti vengono realizzati dopo il passaggio del Palazzo allo Stato (1916), che diventa prima sede del ministero delle Colonie e successivamente del ministero degli Esteri. Lo sviluppo architettonico di Palazzo Chigi, l’alternarsi delle personalità che abitano nel palazzo e degli usi a cui questo, di volta in volta, è destinato, riflettono le vicende politiche e storiche vissute nel nostro paese negli ultimi duecento anni. Dopo un paio di secoli in cui l’edificio è servito prevalentemente ad abitazione di famiglie importanti della Roma papalina, a partire dalla fine del’700, il palazzo vede la presenza più o meno stabile dell’ambasciata spagnola a Roma. Nel corso del 1800, diventa il luogo di accordi ed alleanze. A partire dal 1878, Palazzo Chigi diventa sede dell’ambasciatore d’Austria – Ungheria presso il Quirinale. E’ in questo periodo che il Palazzo viene soprannominato la “mole Austro – vaticana”. Agli inizi del 1900, nonostante la presenza dei principi Chigi in veste di padroni di casa, il Palazzo è di fatto la sede dell’ambasciata austriaca e come tale sottoposto alle frequenti manifestazioni irredentiste per Trento e Trieste. Nel 1916 lo Stato acquista Palazzo Chigi con l’intenzione di destinarlo a ministero delle Colonie. Nel 1922, Mussolini trasferisce questo ministero nel Palazzo della Consulta, davanti al Quirinale, e destina Palazzo Chigi a sede del Ministero degli Esteri. Mussolini, che ricopre la doppia carica di Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, diventa così il nuovo inquilino di Palazzo Chigi. Palazzo Chigi rimane sede del ministero degli Esteri fino al 1961, anno in cui avviene il trasferimento al Palazzo della Farnesina costruito appositamente per le esigenze di questo ministero. Per la Presidenza del Consiglio – fino a questo momento ospitata nel Palazzo del Viminale – è giunta finalmente l’opportunità di sistemarsi in una sede più appropriata e prestigiosa.

Crolla il soffitto della Domus Aurea 19 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in Invidia.
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Pensando all’invidia nei confronti del patrimonio artistico romano, ci viene subito in mente una domanda: ma cosa fa lo stato italiano per salvaguardare la conservazione di questi tesori?

L’articolo che segue è un’ottima risposta a questa domanda…

Crolla soffitto Domus Aurea

Presidente FAI: mancano le risorse per la tutela del patrimonio

In Italia esiste una grave “mancanza di risorse e di personale dedicato alla tutela e alla conservazione dei nostri beni artistici e architettonici, anche dei più importanti”. La Presidente FAI, Ilaria Borletti Buitoni, commenta con grande tristezza il crollo del soffitto della Domus Aurea a Roma.

“Siamo molto rattristaticolpiti dal crollo di una parte della Domus Aurea, uno dei monumenti più significativi di Roma e dell’Italia. Un danno che ancora una volta sottolinea il gravissimo problema di mancanza di risorse e di personale dedicato alla tutela e alla conservazione dei nostri beni artistici e architettonici, anche dei più importanti. In Italia la cifra destinata dallo Stato ai Beni Culturali – attualmente lo 0.28% del Bilancio – è infinitamente più bassa rispetto agli altri Paesi Europei, come la Francia, la Germania e il Portogallo, nonostante il patrimonio artistico dell’Italia sia enormemente ricco e grandioso.”

Ilaria Borletti Buitoni, Presidente FAI – Fondo Ambiente Italiano

Fonte: http://www.fondoambiente.it/attualita/crolla-soffitto-domus-aurea-presidente-fai.asp

Il colosseo tra le sette meraviglie del mondo 19 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in Ira.
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Gregorio Magno descrive così l’ira: “Il cuore infiammato dalla collera inizia a batter forte, il corpo trema, il viso diventa rosso, gli occhi si inferociscono, non si riconosce più nessuno e la bocca finisce per emettere urla senza  senso”.

E’ proprio l’ira il peccato che si scatenava nel Colosseo, il più grande e importante anfiteatro romano, che nello stadio Luz a Lisbona è stato proclamato Nuova Meraviglia del Mondo la notte del 7/07/07. Ovviamente la data non è stata scelta a caso; tutti sette, come le “Sette Meraviglie del Mondo”.

Il nome Colosseo  deriva dall’enorme statua bronzea di Nerone che venne eretta nelle

vicinanze. La costruzione cominciò sotto Vespasiano, ma venne completata da Tito nell’80 d.C. L’inaugurazione fu solenne e durò ben 100 giorni.

Il Colosseo venne costruito con uno scopo preciso: dare a Roma un luogo degno dei suoi giochi gladiatorii. I giochi comprendevano: lotte tra animali (venationes), l’uccisione di condannati da parte di animali feroci (noxii) e i combattimenti tra i gladiatori (munera).

Nel pomeriggio si svolgevano i combattimenti tra i gladiatori. Il loro nome deriva dalla spada corta che usavano nei combattimenti: il “gladio“. I combattimenti prendevano ispirazione da episodi mitologici. Si cercava di gareggiare sempre con spettacoli nuovi e nuove idee per non stancare il pubblico, mettendo in scena anche situazioni grottesche che divertissero ed eccitassero al tempo stesso la folla.

Il gladiatore che aveva vinto il suo avversario si rivolgeva al pubblico dell’Anfiteatro per domandare la sorte che la folla voleva riservare allo sconfitto e la folla decideva per la morte o per la vita: il pollice rivolto verso l’alto, “mitte” (salvo) significava che doveva vivere, quello verso il basso, “jugula” (morte) significava che doveva morire. Alla fine, però, era l’imperatore che con il suo pollice determinava la sorte del gladiatore sconfitto.

I gladiatori lottavano per la vita, per la libertà e per la gloria. Erano prigionieri e non potevano fuggire; potevano riacquistare la loro libertà soltanto combattendo nell’arena e sperando che qualche potente notasse il loro coraggio e la loro forza e decidesse di liberarli. Questa speranza li aiutava a sopportare meglio la propria sorte.

L’Altro Peccato 18 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in Gola.
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Cioccolato… Stupendo binomio tra delizia e peccato. L’Altro Peccato è cioccolato, nel dolce e nel salato, tè, aperitivi, cocktails, vini e… un pizzico di cultura per appagare mente e gola.

Iniziamo il nostro tour con quello che può essere definito il più peccaminoso ristorante di Roma. Situato in zona Marconi, Via Enrico Fermi, 142, L’Altro Peccato è un locale moderno, diverso ed accattivante in cui poter gustare i sapori che più tentano il palato. La caratteristica principale è il curioso menu, interamente a base di cioccolata, dall’antipasto al dolce. Per chi non gradisse una cena intera a base di cacao è disponibile una succulenta varietà di primi e secondi, rivisitati con spunti molto creativi.

Ciò che attrae di più, però, è l’ambiente alquanto rilassante, in un’atmosfera quasi magica,dovuta alla musica di sottofondo e alla proiezione di vecchi film e video musicali, il tutto finalizzato a stupire ogni singolo cliente. Inoltre, settimanalmente vengono proposte attività teatrali e musicali grazie ad un ampio piano inferiore.

Il ristorante apre tutte le sere per aperitivo, cena e cocktail bar.

Pasquino e le statue parlanti 18 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in I sette peccati.
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Questa volta il nostro compito sarà quello di dimostrarvi come Roma si sia

opposta all’arroganza e alla corruzione delle classi dominanti con un grande senso dell’umorismo veicolando il proprio pensiero attraverso l’utilizzo di “Pasquino” e delle altre “statue parlanti”.

Pasquino è la più celebre statua parlante di Roma, divenuta figura caratteristica della città fra il XVI ed il XIX secolo.

Ai piedi della statua, ma più spesso al collo, si appendevano le cosiddette “pasquinate”(cartelli e manifesti satirici), dalle quali emergeva, non senza un certo spirito di sfida, il malumore popolare nei confronti del potere e l’avversione alla corruzione ed all’arroganza dei suoi rappresentanti.

Le pasquinate colpirono molti personaggi, la maggior parte dei quali noti per aver preso parte all’esercizio del potere temporale del papato. Erano pungenti, diffamanti, dissacratorie e avevano il compito di mettere in piazza i segreti dei potenti ma soprattutto i loro VIZI.

Pasquino esisteva ancor prima di esistere come statua parlante.

Esisteva nell’arguzia, nella sagace ironia di Orazio, di Marziale, di Giovenale, di Ovidio e di Catullo, nella satira, nello sfottò, nell’animus del popolo.

Insomma Pasquino è l’anima, lo spirito, il “salis” e “l’acetum” di Roma e del popolo romano!!

Il Quirinale 18 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in Avarizia.
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Il Palazzo del Quirinale sorge in un luogo che, per la posizione elevata e la particolare salubrità, ospitò fin dall’antichità nuclei residenziali, edifici pubblici e di culto. Nell’area del colle del Quirinale sorsero nel IV secolo a.C. il tempio del Dio Quirino che impose nome al colle, e il tempio della Dea Salute nel quale si celebravano cerimonie propiziatorie del benessere dello stato; le presenze più imponenti sul colle erano certamente quelle delle terme di Costantino e del tempio di Serapide, edificato da Caracalla nel 217 d.C. Dall’antico tempio romano provengono i due gruppi scultorei dei Dioscuri, la cui costante presenza sul Quirinale portò il colle ad assumere il nome di Monte Cavallo. Le due statue virili della piazza del Quirinale raffigurano i Dioscuri, mentre trattengono per le briglie i cavalli scalpitanti, secondo uno schema iconografico raro che compare dall’età severiana (III sec. d.C.). Le sculture, probabilmente pertinenti al cosiddetto Tempio di Serapide, furono riutilizzate sempre sul colle nelle terme di Costantino, in occasione dei rifacimenti successivi al terremoto del 443 d.C. L’interesse per i due gruppi scultorei si riaccese nel Quattrocento, quando papa Paolo II fece realizzare tra il 1469 e il 1470 un primo parziale restauro dei due colossi. E’ però nel secolo successivo con Sisto V che le sculture, inserite nel programma di ampliamento e abbellimento della piazza, furono oggetto di un restauro completo eseguito nel 1585 e furono trasferite ai lati di una vasca marmorea a costituire uno sfondo monumentale per l’asse viario proveniente da Porta Pia. Fu infine Pio VI nel 1786 a collocare il gruppo scultoreo nella posizione attuale, ai lati dell’obelisco proveniente dal Mausoleo di Augusto, mentre nel 1818 Pio VII fece sostituire la vasca originaria con una conca di granito proveniente dal Foro Romano. Dopo il 1946 le strutture architettoniche del complesso del Quirinale e gli arredi interni del Palazzo sono rimasti sostanzialmente inalterati; sotto l’amministrazione del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica sono prevalsi infatti criteri conservativi e di valorizzazione (negli ultimi anni, ad esempio, l’istituzione di un laboratorio per il restauro degli arazzi e il recupero dell’originario color travertino delle antiche superfici in stucco nel Cortile d’Onore e nella facciata principale del Palazzo), tesi alla tutela del notevole patrimonio artistico e culturale che si é concentrato al Quirinale in quattrocento anni di storia.

Le sale del Quirinale

I giardini

Montecitorio 18 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in Avarizia.
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La storia del palazzo inizia nella prima metà del 1600 quando Innocenzo X commissionò a Gian Lorenzo Bernini di realizzare una residenza per la famiglia Ludovisi. È ancora discussa l’origine del toponimo della modesta altura sulla quale fu costruito il palazzo: c’è chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui “mons citatorius”) e chi pensa che il nome deriverebbe dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio (“mons acceptorius”). Il Bernini, straordinario interprete del barocco romano, realizzò un edificio che, sia nella struttura che nelle decorazioni, si adatta alla morfologia del territorio. La facciata del palazzo, lievemente curva, segue l’andamento della collina artificiale e gli elementi di pietra appena sbozzata, dai quali fuoriescono foglie e rametti spezzati, simulano un edificio costruito nella viva roccia. Morto il papa nel 1655, i lavori dovettero essere interrotti bruscamente a causa delle difficoltà economiche dei Ludovisi, per essere ripresi più di trent’anni dopo per volere di Innocenzo XII (famoso per il suo antinepotismo), che originariamente intendeva destinare il palazzo come ospizio per i poveri per decidere in seguito di installarvi il massimo organismo dell’amministrazione della giustizia: la Curia Pontificia. Dopo la morte di Bernini, il progetto passò a Carlo Fontana che modificò profondamente il progetto originale, conservando comunque la caratteristica facciata convessa e aggiungendovi il campanile a vela. La Curia fu inaugurata nel 1696. Oltre ai tribunali pontifici, il palazzo fu anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, assumendo così un ruolo di spicco nella vita giudiziaria e amministrativa del governo pontificio. Le più importanti sale di rappresentanza si trovano al secondo piano, insieme agli uffici del Presidente e dei componenti dell’Ufficio di Presidenza e del Segretario generale. Attraverso uno scalone monumentale, si accede al cosiddetto corridoio dei busti, lungo il quale sono esposti una trentina di busti in bronzo e marmo di illustri deputati. Un altro salone è chiamato “della Lupa”, l’ambiente più ampio dell’ala berniniana, che deve il suo nome alla presenza di una scultura in bronzo della lupa capitolina. Qui fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e si svolgono ancora oggi riunioni importanti. A sinistra del salone della Lupa si affaccia la Biblioteca del Presidente, dove si tengono le riunioni dell’Ufficio di Presidenza e degli altri organi della Camera. Sul lato destro è invece situata la Sala Aldo Moro. L’intitolazione della storica sala è avvenuta il 13 maggio 2008, alla presenza del Presidente della Camera Gianfranco Fini, quando ricorreva il trentesimo anniversario della scomparsa del politico. La sala, che prima era soprannominata Sala gialla per il colore della tappezzeria, è arredata con mobili in stile rococò provenienti dalla Reggia di Caserta.

A Palazzo Montecitorio si trovano più di mille dipinti e sculture datati tra il XVI e XX secolo, alcune migliaia di incisioni e stampe di varie epoche, un nucleo consistente di reperti archeologici e una discreta quantità di beni artistici, quali: orologi, mobili d’epoca, arazzi e busti. Una buona parte di queste opere è di proprietà delle varie Soprintendenze e si trova in deposito temporaneo presso la Camera dei deputati. La rimanente parte del patrimonio artistico, rappresentata soprattutto da opere d’arte moderna e contemporanea, è stata direttamente acquisita in proprietà dalla Camera a partire dagli anni trenta. Una piccola parte del patrimonio artistico è inoltre rappresentata da donazioni fatte sia dagli artisti che dagli eredi. Nel corso della XIII legislatura, si è deciso di procedere alla restituzione, alle varie Soprintendenze proprietarie, di un buon numero di opere collocate temporaneamente alla Camera dei deputati per favorire la ricostituzione del patrimonio museale di tali istituzioni. Tra le opere più famose restituite figurano: